La terapia ormonale sostitutiva migliora la massa e la struttura ossea

La terapia ormonale sostitutiva migliora non solo la densità minerale ossea (Bmd), ma anche la massa e la struttura ossea, con benefici che persistono almeno 2 anni dopo la fine della cura. Ecco le conclusioni pubblicate sul Journal of Clinical Endocrinology & Metabolism di uno studio coordinato da Georgio Papadakis, dell’Ospedale universitario di Losanna in Svizzera. «Quasi metà delle fratture da fragilità ossea può verificarsi in soggetti con densità ossea normale e osteopenica» afferma l’autore, precisando che la microarchitettura delle ossa è da sempre riconosciuta come fattore importante di fragilità. «Un totale di 1.279 donne tra 50 e 80 anni hanno preso parte allo studio suddivise in tre gruppi: pazienti attualmente in terapia ormonale sostitutiva, pazienti poste in terapia ormonale in passato e donne mai trattate con la terapia ormonale» scrivono i ricercatori, spiegando che la densità minerale ossea è stata misurata a livello della colonna lombare, del collo del femore e dell’anca e che delle 1.279 donne incluse nell’analisi, 282 (22%) erano le attuali utilizzatrici di terapia ormonale sostitutiva, 380 (30%) l’avevano usata in passato, e 617 (48%) non ne avevano mai fatto uso.

Articolo Completo
J Clin Endocrinol Metab. 2016. doi: 10.1210/jc.2016-2695
Al centro diagnostico Studi Radiologia Gibilisco viene condotta l’indagine MOC – Densitometria Ossea con l’apparecchiatura HOLOGIC Discovery Dual Energy (DEXA). Con questa indagine si ottiene un’accurata misurazione della massa ossea che viene rilevata e quantificata secondo una classificazione proposta dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS). La possibilità di rilevare e quantificare accuratamente le differenze assolute nella mineralizzazione dell’osso è di grande valore nella diagnosi e cura delle malattie metaboliche dell’osso, in particolare si può rilevare la presenza di osteoporosi o osteopenia, e monitorare specifiche terapie, comprese le terapie ormonali sostitutive.